Divenuto arcidiacono e, poi, Agostiniano, gli venne affidato affidato l'incarico di ripristinare il valico detto «Mons Jovis». Si narra che per far ciò dovette lottare contro le pretese di un demonio e alla fine lo precipitò giù da una rupe. Di sicuro c'è che, partendo dall'abbazia svizzera di Bourg-Saint-Pierre, fondò un monastero in cima a quello che oggi è il Gran San Bernardo. A quota 2.470 metri è un posto di sosta e ospitalità per viaggiatori e pellegrini, nonché l'abitato più elevato d'Europa. Al santo viene attribuita anche la costruzione del cenobio in cima al Piccolo San Bernardo.
San Bernardo fu anche un attivo predicatore, e si sforzò di migliorare la disciplina e la dottrina del clero, compiendo parecchi viaggi nelle diocesi vicine; durante uno di questi viaggi cadde malato nel monastero di San Lorenzo a Novara, e in quella città morì nel giugno del 1081.
Dal 1923 è patrono degli alpinisti, ha dato il suo nome a due celebri passi alpini e anche alla simpatica razza canina dotata di botticella per il salvataggio in montagna.
Patronato: Alpinisti, Scalatori (Pio XI - 1923)
Etimologia: Bernardo=ardito come orso, dal tedesco
Emblema: Bastone da montagna, Cane
Martirologio Romano: Sul Mont-Joux nel Vallese, san Bernardo da Mentone, sacerdote, che, canonico e arcidiacono di Aosta, visse per molti anni tra le vette delle Alpi, dove costruì un rinomato monastero e due rifugi per i viandanti, tuttora recanti il suo nome.